Ricordo del Prof. Lucio di Guglielmo
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Quando arrivano certe tristi notizie, viene subito da chiedersi cosa ha significato per noi la persona che non c’è più! Ed il torrente dei ricordi inizia a scorrere, veloce.¿ Quando, da studente del 5° anno di Medicina, sono entrato per la prima volta nel reparto A, la stanza in cui il Prof. Di Guglielmo avrebbe di lì a poco iniziato a svolgere le lezioni del corso di Radiologia, non avrei potuto immaginare il fascino, la bellezza, il modo logico, preciso e puntuale di ragionare derivante dall’esposizione della materia da parte dell’Insegnante. Per me come per tanti altri studenti, un colpo di fulmine! E’ proprio per quel colpo di fulmine che, dopo la Laurea decisi di iscrivermi alla Specialità di Radiologia passando così sotto il controllo del Direttore dell’Istituto, il “Prof”, che scandiva la vita dello Specializzando in modo ben diverso da quello dello studente. Mattina e parte del pomeriggio nelle sale di Diagnostica e poi lunghe ore davanti al frutto del lavoro: il referto! Ricordatevelo, diceva il Prof, quanto più preciso e corretto, tanto più sarà di soddisfazione. E poi il momento della fatidica “revisione” serale dove ogni radiogramma veniva discusso, commentato, criticato quando non eseguito correttamente, ma sempre fonte di ispirazione per ulteriore ricerca per raggiungere l’esito finale di una diagnosi corretta. Anni di lavoro inframmezzati talvolta, di fronte a casi particolari, dai ricordi di esperienze vissute e maturate del Prof in altre sedi (la sua lunga esperienza in Svezia) od in occasione dei tanti congressi e incontri a livello nazionale ed internazionale, per lui sempre più frequenti. Ho sempre sentito la vicinanza e l’incoraggiamento da parte del Prof, sia negli anni della lontananza dal Policlinico S.Matteo che poi al ritorno a Pavia all’apertura della Nuova Clinica Pediatrica, il Prof, che ormai, col passare degli anni, era diventato un benevolo papà per tutti noi, i suoi numerosi allievi, la Sua Famiglia. Noi con tutte le nostra esigenze e necessità e Lui che non era più colui che incuteva timore (“Il Direttore ha detto …”) per le cose non fatte correttamente o non nel modo più appropriato. Quanto piacevoli le ore in cui potevo presentare e discutere con Lui casi particolari e difficili riguardanti i bambini di cui mi interessavo. Trattato sempre con gentilezza e signorilità, gentilezza e signorilità sempre dimostrate e presenti in ogni momento nei confronti di chiunque avesse bisogno di Lui. Grande studioso il nostro Prof! Passato dai radiogrammi sviluppati a mano alle sviluppatrici automatiche, dalle buie sale di diagnostica (ove venivano svolte ricerche fondamentali sulle malattie cardiache e polmonari) a quelle a luce naturale, per l’impiego degli ampificatori di brillanza, alla Tomografia Computerizzata, alla Risonanza Magnetica, alla diagnostica digitale, all’ecografia sino ai Computer! Novità tutte accolte con entusiasmo, voglia di compenderle e padroneggiarle e, sempre, con grande dedizione, impegno ed intelligenza.
Grande il dispiacere, grande il vuoto.Arrivederci, Professore.
Giampiero Beluffi